7 Febbraio 2020

La libertà sul palco tra sogno e mimo

“Senza fili”, è lo spettacolo della compagnia Teatro Leo Amici  prodotto da Capit in scena il 22 febbraio all’Alighieri

“Senza fili…verso la libertà” è il titolo dello spettacolo di danza e mimo che andrà in scena a Ravenna, all’Alighieri, sabato 22 febbraio alle ore 21, nell’ambito della rassegna Teatro Musica organizzata da Capit in collaborazione con L’Assessorato alla Cultura e con il sostegno della BCC.

Scritto e diretto da Carlo Tedeschi è interpretato dalla compagnia Teatro Leo Amici (Lago di Monte Colombo) con la partecipazione straordinaria della soprano Giulia Della Paruta. Lo show unisce tutte le arti coreutiche teatrali accostate poeticamente a quelle del circo internazionale ricordando, a tratti, quello tanto amato, visionario e onirico di Federico Fellini che Rimini festeggia, proprio in questi giorni, nei 100 anni dalla nascita. Dopo il grande successo nella riviera romagnola la scorsa stagione estiva 2019, la compagnia torna in scena con “Senza fili…verso la libertà”. La coreografia è un riediting di quella proposta dall’indimenticato Carmelo Anastasi, uno dei personaggi storici del teatro leggero italiano. Lo show racconta di un cattivo burattinaio che manovra i fili di due marionette. Un clown che assiste a questo sopruso riesce a farli fuggire grazie all’intervento di Madama Libertà. Le due marionette scoprono di poter danzare senza fili e scoprono anche che, accolte nel circo di colei che li ha liberati, stanno partendo per terre lontane, tutte da scoprire, senza più il timore di tornare dal burattinaio che, comunque, si ostina a inseguirle. Si deve a Carlo Tedeschi, al suo impegno, la realtà della compagnia Rdl, ragazzi del lago che abbiamo intervistato.

Cosa ci può dire degli artisti che compongono Rdl?

“I ragazzi provengono da diverse accademie, sanno fare di tutto, bisogna solo dare loro l’opportunità di mostrare le loro capacità artistiche e io ho sempre conosciuto il problema dei giovani e mi sono messo a loro disposizione. La compagnia è composta da un cast di oltre quaranta persone tra ballerini, cantanti, attori, acrobati e tecnici delle luci, dell’audio e di scena. Gli artisti, la cui età va da 18 a 25 anni, sono tutti diplomati in diverse discipline artistiche ed hanno raggiunto alti livelli di professionalità”.

Le marionette mosse da fili hanno qualcosa in comune con la realtà che viviamo oggi?

“Certamente. È una allegoria della nostra vita. Noi viviamo spesso legati a convinzioni, pregiudizi, paure dell’altro. Sono i fili che ci tengono prigionieri. Ci si può liberare attraverso la cultura, superando i limiti che ci trattengono: conoscere gli altri, condividendo o soltanto ascoltando il loro pensiero, insomma aprendoci al mondo”.

La coreografia dello spettacolo è un riediting di quella proposta da Carmelo Anastasi. Ci sono anche novità?

“Abbiamo apportato qualche aggiornamento alla già bellissima coreografia di Anastasi. In più in questa edizione abbiamo una partecipazione straordinaria, la soprano Giulia Della Paruta, reduce dal successo ottenuto per l’esemplare interpretazione di Gilda nel ‘Rigoletto’ al Teatro Galli di Rimini, che rivestirà i panni di Madama Libertà”.

Ha parlato di apertura al mondo, come viene mostrata in scena?

“Il circo parte per terre lontane e coinvolge lo spettatore in un carosello di danze e acrobazie. Incontrerà usanze, tradizioni e folklore di ogni terra abitata, con colori e costumi di tutto il mondo, attraversando la Grecia, la Russia, l’Ungheria, l’Arabia, l’Italia, la Francia e la Spagna.

Il clown interagirà costantemente con il pubblico rendendo lo spettacolo vivace e condiviso.

Alla fine anche il burattinaio inseguitore crollerà e si innamorerà. Ecco perché dico che la cultura e conoscere gli altri sono alla base della nostra libertà”.